Caro "seelenverwandter" Mauro
Mi scusi, ma ho problemi di capire il vero senso della tua poesia, mi mancano le parole e c'è difficile di trovare la traduzione giusta nel leo. Ma penso, è necessario di farsi delle pensieri, della vita e del morte.
Ti auguro una buona serata.
Cari saluti
Ursula

Réponse par Mauro Montacchiesi (12.08.2008):
Carissima "Seelenverwandte", anche questa poesia, come altre da me pubblicate, fa parte di una silloge sul Labirintismo, di cui è la fine. In effetti, leggerla così, singolarmente, puo' creare qualche problema di comprensione. E' un po' come leggere la fine di un racconto senza aver letto tutto quello che c' era prima. Rappresenta, comunque, la sintesi della sofferenza di un percorso esistenziale! Homo nascitur ad laborem! L' uomo è nato per soffrire! Cos' recita la Bibbia! Non è una sofferenza masochista, ma una sofferenza a cui tutti gli umani sono sottoposti in questo viaggio terreno, al fine di completare la catarsi dell' anima. E non c' è essere umano, anche se spesso le apparenze sembrano dire il contrario, che sia immune da quanto sto dicendo. Ti abbraccio, Mauro