Erano gli ultimi
ormai tiepidi
giorni d’estate
di un’estate che
con nostalgica gioia
come liquido ologramma
furtivamente sfumava via
quando le nostre strade
per la prima
unica volta
si sono fatalmente incrociate.
Giorni diafani e puri
dall’aria tersa.
Anche oggi
in questa estate che volge al declino
che sto vivendo senza te
respiro la stessa nostalgica gioia.
Ma lo so
è suggestiva sinestesia di te.
Era struggente nostalgia
nostalgia per un’estate
che tra fragili sciabordii
dalla zattera del tempo
silenziosa scivolava
dolcemente naufragava.
Era gioia
gioia perché
deliranti i miei occhi
si inebriavano dei tuoi
deliranti i tuoi
si inebriavano dei miei.
Tutt’intorno
null’altro vedevano
i nostri occhi
se non te e me.
Avrei dovuto
semplicemente chiederti
di essere mia per sempre
di vivere e rivivere
quel magico istante da fiaba
ogni giorno
ed ogni altro giorno ancora.
Erano gli ultimi giorni d’estate
di un’estate che
con nostalgica gioia
sfumava via
che ci ha sorpreso
con il dono più bello
un’indimenticabile
delicata e feroce
notte d’amore
quando le nostre dita
all’improvviso
per incanto
si sono intrecciate
quando teneramente
ti sei lasciata
catturare
stringere
cullare
dalle mie braccia.
Avrei dovuto dirti
qualcosa di diverso
e al mattino
mentre vedevo i tuoi occhi
brillare nel cielo
mentre vedevo
una gitana farfalla
liberamente
sans-souci
volteggiare tra le rose
non avrei dovuto lasciarti
andare via.
Ma io ero così.
Ma tu eri così.
Due gitane farfalle.
Liberi.
Sans-Souci.
In questa estate
che anche oggi
volge al tramonto
ciò che mi resta
è suggestiva sinestesia di te.
Mai saprò se
in questa estate
che anche oggi
volge al tramonto
ciò che ti resta
è suggestiva sinestesia di me
o un liquido ologramma
come quell’estate
furtivamente sfumata via!
*
Toutes les droites appartiennent à son auteur Il a été publié sur e-Stories.org par la demande de Mauro Montacchiesi.
Publié sur e-Stories.org sur 04.08.2019.
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