Spicco il volo veloce
stasera
verso un cielo sconfinato
lassù
ove
la mia anima intona
salmi alla Vergine Maria
ove
poesie arcane
fanno dono di romantici afflati
a tutti gli umani
che hanno preservato
purezza di cuore.
Sono planato
su questo pianeta
da un'illusione remota
ove
l'amore sboccia da teneri germogli
ove
sentimenti d'argento si riflettono nella luna
ove
un pulviscolo d'oro intarsia i desideri.
E continuo a volare
tra i respiri di inusitate chimere
fin lassù
ove
le vette si fondono nel firmamento
fino a lassù
ove
maestose materne aquile
libano diafane acque
da ruscelli cosmici
che puri sgorgano
che puri si snodano
tra incredule stelle.
Sono planato
su questo pianeta
da un'illusione remota
ove
papaveri e viole
minuettano tra gemme smeraldo
ove
colonie di rose sorridono
davanti ad un tempio
ove
riflessa è la tua immagine
Madre Celeste.
Spicco il volo veloce
stasera
verso un cielo sconfinato
lassù
ove
il tormento
è onore
è contegno
ove
la tua volontà
Madre Celeste
è linfa di fede
nella certezza di udire
la tua amorevole voce.
Un bagliore giunge
da una dimensione remota.
Non riesco a muovermi
eppur l'universo si muove.
Invidio qull'allodola che
nell'alba oramai
vola lassù
padrona dell'universo!
Come vorrei volare
come vorrei cantare
con lei!
Toutes les droites appartiennent à son auteur Il a été publié sur e-Stories.org par la demande de Mauro Montacchiesi.
Publié sur e-Stories.org sur 27.05.2013.
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